Il 10 febbraio di ogni anno, dal 2004, si commemorano le vittime dei massacri delle foibe e il dramma dell'esodo giuliano dalmata, con la Giornata del Ricordo. Essa venne istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 13 aprile 2004.

 

1. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale 2">La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l'Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della cd. Venezia Giulia.

 

SBL vuole contribuire a ricordare e fare conoscere questa tragedia con la bibliografia che vi presenta e che riporta i titoli reperibili nelle biblioteche lodigiane.

Trovati 128 documenti.

Campioni di confine. Gli esuli istriani, fiumani e giuliano-dalmati che hanno fatto grande lo sport italiano
0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Gherpelli, Lamberto

Campioni di confine. Gli esuli istriani, fiumani e giuliano-dalmati che hanno fatto grande lo sport italiano

Ultra, 31/01/2025

Abstract: Dal 2004, il 10 febbraio è per tutti gli italiani il Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. Lamberto Gherpelli, con equilibrio e partecipazione, legge questa pagina di storia a lungo rimossa in modo nuovo, dando voce agli atleti coinvolti in quelle terribili vicende. Sono le vite intrecciate con il dramma di alcune delle figure più affascinanti dello sport italiano, da Nino Benvenuti, uno dei pugili italiani più importanti di sempre, allo straordinario marciatore Abdon Pamich, dalla grande Triestina di Nereo Rocco alla Fiumana di Ezio Loik e dei fratelli Varglien, alla gloriosa Pro Patria di Giuseppe Meazza, da Cesare Rubini, doppio campione nella pallanuoto e nella pallacanestro, al ciclista triestino Giordano Cottur, che corse il Giro d'Italia per la sua terra martoriata dallo scontro con gli slavi. Grazie ai loro trionfi, questi e tanti altri sportivi esuli istriani, fiumani, giuliani e dalmati sono riusciti a imprimere il proprio nome nell'immaginario della loro generazione, contribuendo così a far sì che sulla tragedia vissuta da una popolazione obbligata in modo violento ad abbandonare le proprie radici non si spegnesse la luce.

Le foibe spiegate ai ragazzi
0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Sclaunich, Greta - Haffner, Egea - Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia

Le foibe spiegate ai ragazzi

EDIZIONI PIEMME, 21/01/2025

Abstract: Tante, piccole, diverse storie, che tutte insieme raccontano una pagina della Storia con la S maiuscola, e ci invitano a tenere accesa la luce del ricordo, per non dimenticare. C'è un pezzo di storia italiana che ancora fatica a trovare spazio nei testi scolastici e, più in generale, nella memoria collettiva. È la storia di istriani, fiumani, dalmati: uomini e donne nati e cresciuti in una terra di confine e che durante la Seconda Guerra Mondiale hanno sperimentato il dramma delle foibe prima e dell'esodo poi. Come Erminia, che ha solo dodici anni quando vede scomparire una cara amica di famiglia nelle spaventose voragini carsiche. Graziano, la cui anima è ancora impigliata in quella notte in cui precipitò nel vuoto senza fine di una foiba, da cui si salvò miracolosamente. Italia, che stringe tra le mani la sua teiera rossa, simbolo del giorno in cui, per rimanere italiana, fu costretta a lasciare la sua casa e la sua terra in nome di un futuro ignoto. O Fabio, i cui ricordi di bambino nelle baracche dei campi profughi sono intrisi di tristezza e nostalgia.

Bambino
0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Balzano, Marco

Bambino

EINAUDI, 08/10/2024

Abstract: Siamo a Trieste, la guerra è appena finita. Un uomo beve un caffè al bancone del bar. Qualcuno lo chiama, lui si gira ma sente già la canna di una pistola puntata contro la schiena. Tutti lo conoscono come "Bambino": è stato la camicia nera piú spietata della città. "Ho ucciso e fatto uccidere. Ho sempre cercato di stare dalla parte del piú forte e mi sono sempre ritrovato dalla parte sbagliata". Una storia veloce quanto un proiettile che attraversa guerre, confini, tradimenti. Come in Resto qui, Marco Balzano torna al grande romanzo storico e civile. E lo fa con il suo personaggio piú duro, impossibile da dimenticare. Mattia nasce a Trieste nel 1900. La sua infanzia irrequieta, forse, è già un presagio: un fratello che parte per l'America, un amico che presto lo abbandona. Quando scopre che la donna che lo ha cresciuto non è la sua vera madre, dentro di lui qualcosa si spezza e nel petto divampa un fuoco freddo che non saprà mai domare. L'ingresso tra le file degli squadristi è una conseguenza quasi naturale. Nonostante il soprannome che gli hanno affibbiato per il suo viso da fanciullo, "Bambino", Mattia ostenta una ferocia da boia. Ma prima ancora dell'ideologia, prima della violenza e della brutalità antislava, il motivo per cui indossa la camicia nera e batte palmo a palmo le terre contese è la speranza di ritrovare quella madre senza nome né volto. La ricerca di una donna che non ha mai conosciuto diventa il senso di tutto. Suo padre, un vecchio orologiaio sicuro che le persone si possano riparare come gli ingranaggi, è l'unico a conoscere la verità ma la tiene sigillata in un silenzio blindato quanto una cassaforte. Nella frontiera d'Italia piú dilaniata, la vita di Bambino scivola su un piano inclinato: ogni giorno una nuova spedizione, un nuovo assalto, una nuova rapina. E poi, tutto d'un fiato, lo scoppio della guerra, i nazisti in città, l'occupazione jugoslava di Trieste, le foibe. Un'esistenza vissuta da cane sciolto, scandita da un implacabile conto alla rovescia. Un romanzo palpitante in cui il giudizio - anche di fronte alle azioni piú estreme - è sempre fuori scena. Con una scrittura trascinante e tagliente, Marco Balzano torna a indagare il rapporto tra individuo e collettività, tra le scelte personali e i grandi rivolgimenti della Storia. "La vita è aggredire o difendere, distruggere o prendersi cura".

Nata in Istria
0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Mori, Anna Maria

Nata in Istria

BUR, 27/08/2024

Abstract: Anna Maria Mori torna nella penisola in cui è nata, un tempo Italia, oggi divisa tra Croazia e Slovenia. Pochi conoscono le vicende di questo triangolo di terra stretto tra le Alpi e l'Adriatico: la Serenissima, l'Austria-Ungheria, l'Italia e, dopo la Seconda guerra mondiale, sotto la Jugoslavia, il regime di Tito con i gulag, le foibe, le violenze, l'esodo di massa, la nazionalizzazione dei "beni abbandonati" dagli esuli. Ma la memoria è più forte delle violenze. Questo libro accoglie e dà voce alle testimonianze di chi abita ancora lì, gli italiani rimasti, e di chi invece fa parte dei trecentocinquantamila che nel 1947 dovettero prendere la via di un doloroso esilio, ricomponendo il puzzle identitario dell'Istria attraverso le sue cento fiabe, mille cucine e mille memorie, in un dialogo con gli esuli, i rimasti, i defunti.

Lager italiani. Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi 1941-1943
0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Kersevan, Alessandra

Lager italiani. Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi 1941-1943

Nutrimenti, 19/01/2024

Abstract: Dopo l'aggressione nazifascista alla Jugoslavia, fra il 1941 e l'8 settembre del 1943, il regime fascista e l'esercito italiano misero in atto un sistema di campi di concentramento in cui furono internati decine di migliaia di jugoslavi: donne, uomini, vecchi, bambini, rastrellati nei villaggi bruciati con i lanciafiamme. Lo scopo di Mussolini e del generale Roatta, l'organizzatore di questo sistema concentrazionario, era quello di eliminare qualsiasi appoggio della popolazione alla resistenza jugoslava e di eseguire una vera e propria pulizia etnica, sostituendo le popolazioni locali con italiani. Arbe – Rab, Gonars, Visco, Moni­go, Renicci, Cairo Montenotte, Colfiorito, Fraschette di Alatri sono alcuni dei nomi dei campi in cui furono deportati sloveni, croati, serbi, montenegrini e in cui morirono di fame e malattie migliaia di internati. Una tragedia rimossa dalla memoria nazionale e raccontata in questo libro anche grazie ad una importante documentazione che comprende foto, lettere, testimonianze dei sopravvissuti.

Bambino
0 0
Libri Moderni

Balzano, Marco

Bambino / Marco Balzano

Torino : Einaudi, 2024

Abstract: Siamo a Trieste, la guerra è appena finita. Un uomo beve un caffè al bancone del bar. Qualcuno lo chiama, lui si gira ma sente già la canna di una pistola puntata contro la schiena. Tutti lo conoscono come «Bambino»: è stato la camicia nera più spietata della città. «Ho ucciso e fatto uccidere. Ho sempre cercato di stare dalla parte del più forte e mi sono sempre ritrovato dalla parte sbagliata». Una storia veloce quanto un proiettile che attraversa guerre, confini, tradimenti. Come in “Resto qui”, Marco Balzano torna al grande romanzo storico e civile. E lo fa con il suo personaggio più duro, impossibile da dimenticare. Mattia nasce a Trieste nel 1900. La sua infanzia irrequieta, forse, è già un presagio: un fratello che parte per l’America, un amico che presto lo abbandona. Quando scopre che la donna che lo ha cresciuto non è la sua vera madre, dentro di lui qualcosa si spezza e nel petto divampa un fuoco freddo che non saprà mai domare. L’ingresso tra le file degli squadristi è una conseguenza quasi naturale. Nonostante il soprannome che gli hanno affibbiato per il suo viso da fanciullo, «Bambino», Mattia ostenta una ferocia da boia. Ma prima ancora dell’ideologia, prima della violenza e della brutalità antislava, il motivo per cui indossa la camicia nera e batte palmo a palmo le terre contese è la speranza di ritrovare quella madre senza nome né volto. La ricerca di una donna che non ha mai conosciuto diventa il senso di tutto. Suo padre, un vecchio orologiaio sicuro che le persone si possano riparare come gli ingranaggi, è l’unico a conoscere la verità ma la tiene sigillata in un silenzio blindato quanto una cassaforte. Nella frontiera d’Italia più dilaniata, la vita di Bambino scivola su un piano inclinato: ogni giorno una nuova spedizione, un nuovo assalto, una nuova rapina. E poi, tutto d’un fiato, lo scoppio della guerra, i nazisti in città, l’occupazione jugoslava di Trieste, le foibe. Un’esistenza vissuta da cane sciolto, scandita da un implacabile conto alla rovescia. Un romanzo palpitante in cui il giudizio – anche di fronte alle azioni più estreme – è sempre fuori scena. Con una scrittura trascinante e tagliente, Marco Balzano torna a indagare il rapporto tra individuo e collettività, tra le scelte personali e i grandi rivolgimenti della Storia. «La vita è aggredire o difendere, distruggere o prendersi cura».

Rosso
0 0
Libri Moderni

Kinder, Jan de

Rosso / Jan De Kinder ; traduzione di Anna Patrucco Becchi

Roma : Orecchio acerbo, 2024

Abstract: Tommaso è un bambino timido che quando si emoziona arrossisce. E i suoi compagni di scuola lo prendono in giro. All'inizio, sembra divertente. Per tutti, tranne che per lui. Paolo, che di questo si fa forte con gli altri che di lui hanno paura, arriva addirittura a dare uno spintone a Tommaso. Adesso è davvero troppo. La maestra si accorge che qualcosa non va e interroga la classe sull'accaduto, ma tutti stanno muti. Solo una mano si alza. Di scatto, quasi suo malgrado, la mano di quella bambina, che fino a un attimo prima moriva di paura, indica agli altri la strada giusta da percorrere: quella verso la forza della verità che sbriciola la debolezza di chi si comporta da bullo. Una storia di allarmante attualità. Età di lettura: da 5 anni.

Trieste '45
0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Pupo, Raoul

Trieste '45

Laterza, 07/07/2023

Abstract: Trieste '45, confine orientale. Su un piccolo fazzoletto di terra si sovrappongono due guerre – quella che viene dall'est e quella che viene dall'ovest –, due occupazioni – jugoslava e angloamericana – e due liberazioni, concorrenziali l'una all'altra. È la prima crisi internazionale del dopoguerra, annuncio di future rivalità continentali, mentre sul campo, dopo anni di tensioni ma anche di collaborazione contro il nemico comune, un movimento resistenziale, quello jugoslavo, fagocita l'altro, quello italiano, cui ha cercato di imporre obiettivi e modelli di lotta. L'urto dividerà a lungo le memorie di una società in cui già da tempo convivono aspirazioni nazionali e politiche antagoniste. Trieste '45, laboratorio privilegiato, non solo per la politica internazionale e per le relazioni fra movimenti di liberazione, ma anche per il complicato rapporto fra il PCI e il partito comunista jugoslavo, perché dietro la crisi sui confini si gioca la più ampia partita dello scopo finale – democrazia o rivoluzione? – da proporre alla Resistenza in Italia. Trieste '45, luogo storico della tragedia delle foibe: variante locale a danno degli italiani di un processo generale che coinvolse tutti i territori in cui il movimento partigiano comunista jugoslavo prese il potere in quel maggio di sangue e del quale solo ora risultano più netti i contorni. Finalmente Raoul Pupo affrontatemi e interrogativi che riguardano l'Italia intera, ma che per lungo tempo sono stati discussi quasi esclusivamente all'ombra di quella 'periferia scontrosa'.

Nel vuoto
0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Giraldi, Nicolò

Nel vuoto

Ediciclo, 24/04/2023

Abstract: Un viaggio a piedi dalle montagne al mare, per ripercorrere i passi di una migrazione dimenticata lungo il confine orientale: Carnia, Friuli, Carso, Istria. Un flusso di persone sepolto e accantonato frettolosamente sul quale si sovrappongono gli sguardi allucinati dei migranti dei nostri giorni. Sono le storie di cui non abbiamo più memoria. S'intrecciano, si sedimentano le parabole degli uomini costretti a lasciare la propria casa, i cimiteri di paese e il greto di corsi d'acqua asciutti, narrazioni leggendarie sopra i viaggi delle farfalle, canzoni dialettali, fuochi accesi, tabacco di contrabbando.Sono tanti fogli di carta velina impilati, ognuno dei quali mostra qualcosa: il mito asburgico, i toponimi sloveni, italiani, istriani, triestini, friulani e carnici, l'odore di caffè tra i boschi di larici, il mare Adriatico che bagna le aspre rocce carsiche, la terra rossa e gli ulivi che accolgono i viandanti. Camminare sulle orme di uomini dimenticati. Capire qualcosa in più del nostro essere migranti. Passo dopo passo, nel vuoto.

Eredità colpevole
0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Zandel, Diego

Eredità colpevole

Voland, 13/03/2023

Abstract: Guido Lednaz, giornalista e scrittore figlio di profughi fiumani, si interessa all'omicidio del giudice La Spina, rivendicato da un gruppo di estrema destra per il contributo dell'uomo all'assoluzione del criminale di guerra titino Josip Strčić (personaggio liberamente ispirato a Oskar Piškulić, capo della polizia politica di Tito autore degli eccidi nelle foibe). Seguendo varie piste investigative e rimettendosi in contatto con figure del suo passato, Lednaz ripercorre una delle pagine più sanguinose della storia presentando il resoconto delle atrocità della Seconda guerra mondiale e il conseguente esodo di un intero popolo. Un'avvincente indagine dalle tinte noir, condotta tra Roma e Trieste, che porterà il protagonista a una drammatica verità.

Eredità colpevole / Diego Zandel.
0 0
Libri Moderni

Zandel, Diego

Eredità colpevole / Diego Zandel

Roma : Voland, 2023

Abstract: Guido Lednaz, giornalista e scrittore figlio di profughi fiumani, si interessa all'omicidio del giudice La Spina, rivendicato da un gruppo di estrema destra per il contributo dell'uomo all'assoluzione del criminale di guerra titino Josip Strcic (personaggio liberamente ispirato a Oskar Piskulic, capo della polizia politica di Tito autore degli eccidi nelle foibe). Seguendo varie piste investigative e rimettendosi in contatto con figure del suo passato, Lednaz ripercorre una delle pagine più sanguinose della storia presentando il resoconto delle atrocità della Seconda guerra mondiale e il conseguente esodo di un intero popolo. Un'indagine dalle tinte noir, condotta tra Roma e Trieste, che porterà il protagonista a una drammatica verità.

La bambina con la valigia. Il mio viaggio tra i ricordi di esule al tempo delle foibe
0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Haffner, Egea - Alvisi, Gigliola

La bambina con la valigia. Il mio viaggio tra i ricordi di esule al tempo delle foibe

EDIZIONI PIEMME, 01/02/2022

Abstract: Nel 1945, quando suo padre scompare, inghiottito nelle spaventose voragini carsiche, Egea è solo una bambina. Ancora non sa che a breve inizierà la sua vita di esule, che la costringerà a lasciare la sua terra e ad affrontare un futuro incerto, prima in Sardegna, poi a Bolzano, accudita da una zia che l'amerà come una figlia. La geografia del cuore di Egea Haffner avrà però sempre i colori, gli odori e i suoni di Pola, la sua città. Ed è una geografia che custodisce la sua storia personale, ma è anche parte della nostra vicenda nazionale: nella sua memoria si riflette il dramma di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Il libro da cui è stato estratto il brano letto sul palco di Sanremo 2023: quella di Egea Haffner è una testimonianza preziosa, che tiene accesa la luce della memoria e si fa simbolo della storia di chiunque ancora oggi sia costretto a lasciare la propria casa.

Dossier foibe
0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Scotti, Giacomo - Collotti, Enzo - Di Francesco, Tommaso

Dossier foibe

Manni, 10/01/2022

Abstract: La vicenda delle foibe inizia già con la Prima guerra mondiale, quando la Venezia Giulia è annessa all'Italia e lo Stato italiano, prima monarchico e poi fascista, opera una vera persecuzione nei confronti degli slavi che vi abitano, seminando odio e desiderio di vendetta.Con la Seconda guerra mondiale la tensione cresce, fino ad arrivare all'ondata di violenza dopo la firma dell'armistizio, l'8 settembre '43: in Istria e in Dalmazia i partigiani jugoslavi di Tito si vendicano contro i fascisti che, nell'intervallo tra le due guerre, hanno amministrato quei territori con durezza, imponendo un'italianizzazione forzata e reprimendo e osteggiando le popolazioni slave locali.Senza sminuire i massacri delle donne e degli uomini finiti nelle foibe, certo negli ultimi anni c'è stata una strumentalizzazione (e un uso non corretto dei numeri) per restituire legittimità al fascismo. Come dimostra l'accostamento della Giornata del Ricordo, per onorare le vittime delle foibe, con il Giorno della Memoria per quelle della Shoah.Giacomo Scotti, basandosi su documenti di prima mano, a cominciare da quelli fascisti dell'epoca, fornisce nuovi strumenti per interpretare gli eventi istriani del settembre-ottobre 1943, fra la capitolazione dell'Italia e l'occupazione tedesca dell'Istria. Attraverso un esame rigoroso, disegnandone l'esatta dimensione storica, Scotti colloca la tragedia delle foibe nel drammatico contesto della Seconda guerra mondiale e della Venezia Giulia.Scrive Scotti: "Per me è grave anche la morte di un solo uomo. Invece la verità storica è un'altra cosa. E quella va ristabilita".

La bambina con la valigia
0 0
Libri Moderni

Haffner, Egea - Alvisi, Gigliola

La bambina con la valigia : il mio viaggio tra i ricordi di esule al tempo delle foibe / Egea Haffner, Gigliola Alvisi

Milano : Piemme, 2022

Abstract: Nel 1945, quando suo padre scompare, inghiottito nelle spaventose voragini carsiche, Egea è solo una bambina. Ancora non sa che a breve inizierà la sua vita di esule, che la costringerà a lasciare la sua terra e ad affrontare un futuro incerto, prima in Sardegna, poi a Bolzano, accudita da una zia che l'amerà come una figlia. La geografia del cuore di Egea Haffner avrà però sempre i colori, gli odori e i suoni di Pola, la sua città. Ed è una geografia che custodisce la sua storia personale, ma è anche parte della nostra vicenda nazionale: nella sua memoria si riflette il dramma di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Il suo racconto tiene accesa la luce della memoria e si fa simbolo della storia di chiunque ancora oggi sia costretto a lasciare la propria casa. Età di lettura: da 10 anni.

Foibe rosse
0 0
Libri Moderni

Sessi, Frediano

Foibe rosse : vita di Norma Cossetto uccisa in Istria nel '43 / Frediano Sessi

Venezia : Marsilio, 2022

Abstract: Norma Cossetto venne gettata ancora viva nella foiba di Villa Surani nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943. Aveva ventitré anni ed era iscritta al quarto anno di lettere e filosofia, all'Università di Padova. I suoi assassini, partigiani di Tito, che dopo il crollo del regime fascista tentano di prendere il potere in Istria non hanno pietà della sua giovinezza e innocenza e, prima di ucciderla, la violentano brutalmente. L'assassinio di Norma Cossetto e di tutti quegli uomini e quelle donne che furono infoibati o morirono a causa delle torture subite, annegati in mare per mano dei "titini" mostra verso quale orizzonte ci si dirige "quando si ritiene che la verità della vita è lotta, e che non tutti gli esseri umani sono provvisti della medesima dignità".

Sono scesi i lupi dai monti
0 0
Libri Moderni

Tarticchio, Piero

Sono scesi i lupi dai monti : una storia vera / Piero Tarticchio ; prefazione di Gianluca Poldi

Milano : Mursia, 2022

Abstract: «Il lupo è sempre stato considerato creatura del demonio, incarnazione del male e della cattiveria. La sua immagine è associata all'indole dell'uomo il quale, nel corso della storia, ha dato esempio di ferocia e di malvagità oltre ogni limite dell'immaginazione.» I massacri delle foibe e l'esodo giuliano-dalmata hanno segnato un capitolo doloroso della storia italiana del XX secolo. All'interno di questa terribile cornice, Piero Tarticchio racconta in prima persona la sua vita, quella di suo padre infoibato dai partigiani di Tito nel 1945, e di come fu costretto a diventare adulto a 11 anni. In una scrittura, ora romanzesca ora diaristica, i ricordi personali scorrono e si ricompongono intorno al racconto corale del popolo istriano. Uno spaccato di Storia tenuto sottotraccia per cinquantasette anni e qui esposto come un affresco avvincente e coinvolgente nel quale l'aAutore illustra, con emozione e forza, l'odissea di quanti hanno subito le conseguenze di una tragedia non ancora del tutto condivisa.

Dossier foibe
0 0
Libri Moderni

Scotti, Giacomo

Dossier foibe / Giacomo Scotti ; prefazione di Enzo Collotti ; postfazione di Tommaso Di Francesco

Nuova ed.

San Cesario di Lecce : Manni, 2022

Abstract: La vicenda delle foibe inizia già con la Prima guerra mondiale, quando la Venezia Giulia è annessa all'Italia e lo Stato italiano, prima monarchico e poi fascista, opera una vera persecuzione nei confronti degli slavi che vi abitano, seminando odio e desiderio di vendetta. Con la Seconda guerra mondiale la tensione cresce, fino ad arrivare all'ondata di violenza dopo la firma dell'armistizio, l'8 settembre '43: in Istria e in Dalmazia i partigiani jugoslavi di Tito si vendicano contro i fascisti che, nell'intervallo tra le due guerre, hanno amministrato quei territori con durezza, imponendo un'italianizzazione forzata e reprimendo e osteggiando le popolazioni slave locali. Senza sminuire i massacri delle donne e degli uomini finiti nelle foibe, certo negli ultimi anni c'è stata una strumentalizzazione (e un uso non corretto dei numeri) per restituire legittimità al fascismo. Come dimostra l'accostamento della Giornata del Ricordo, per onorare le vittime delle foibe, con il Giorno della Memoria per quelle della Shoah. Giacomo Scotti, basandosi su documenti di prima mano, a cominciare da quelli fascisti dell'epoca, fornisce nuovi strumenti per interpretare gli eventi istriani del settembre-ottobre 1943, fra la capitolazione dell'Italia e l'occupazione tedesca dell'Istria. Attraverso un esame rigoroso, disegnandone l'esatta dimensione storica, Scotti colloca la tragedia delle foibe nel drammatico contesto della Seconda guerra mondiale e della Venezia Giulia. Scrive Scotti: "Per me è grave anche la morte di un solo uomo. Invece la verità storica è un'altra cosa. E quella va ristabilita". Prefazione Enzo Collotti. Postfazione Tommaso Di Francesco.

Le Foibe Giuliane
0 0
Libri Moderni

Apih, Elio

Le Foibe Giuliane : note e documenti / Elio Apih ; a cura di Roberto Spazzali, Marina Cattaruzza, Orietta Moscarda Oblak ; edizione critica e note di Roberto Spazzali ; trascrizione del manoscritto di Orietta Moscarda Oblak

Gorizia : Goriziana, 2022

Abstract: Gli interrogativi posti da Elio Apih e le riflessioni che essi suscitano nel percorso di questo libro, muovono da un questo fondamentale: "Come e da dove viene rinfoibamento' nella Venezia Giulia?" È bene precisare che l'Autore tratta sia delle foibe del 1943 in Istria, sia delle foibe del 1945, che riguardarono anche Gorizia, Pola e Fiume, ma soprattutto, per efferatezza, Trieste. Ciò detto, è significativo che il primo capitolo si apra su uno scenario di vuoto metafisico: l'abisso {abissus abissum invoca!) in cui si agitano elementi da primordio evocati tramite suggestioni letterarie, si ridesta un universo premoderno di credenze misteriche e magiche che aveva profondamente colorate i tessuti dell'immaginazione di tante generazioni di istriani; la percezione diffusa è quella del male connesso alla foiba. Ma sul piano storico rinfoibamento" come eccidio trova collocazione nel quadro della Seconda guerra mondiale; taluni episodi (il massacro di Katyn, le Fosse Ardeatine, le stragi in Spagna descritte da Hemingway) possono fare pensare ad un'analogia fra le modalità "rituali" dell'eccidio. Tuttavia il quadro delle foibe giuliane pone la questione di un uso barbarico che sembra appartenere all'Europa centro-orientale, e ci si domanda se esista un'inquietante presenza di "esperti" istruiti dai protagonisti dei fatti di Katyn. Si tratta, ad ogni modo, di un accadimelo storico complesso, che rompe un plurisecolare assetto sociaie da un lato, e dall'altro, nella lotta di liberazione, assume, dal punto di vista sloveno o croato, carattere di strumento per la revisione confinaria con l'Italia. Le tensioni politiche si intrecciano con quelle nazionali e viceversa. Per decenni la questione delle foibe è stata ostaggio della polemica politica, fondata sul mero conteggio dei morti, sulla descrizione delle atrocità, senza contare l'aleatorietà delle testimonianze dirette, tanto più incerte quanto più accentuata ne è la contingente emotività. L'ipotesi dell'Autore è che il comunismo iugoslavo "non allineato" non è stato sottoposto a giudizio in quanto ha goduto di un'ampia immunità dettata dall'atlantismo e incontrato l'apprezzamento della sinistra italiana in nome della politica di equidistanza terzomondista di Tito; in Italia l'antifascismo si sarebbe invece dovuto impegnare di più nella costruzione di un'etica democratica nella società civile, e meno in quella di un'etica politica o partitica, nel corso di un lungo processo che ne ha enfatizzato il culto eroico anche tramite l'abuso retorico, laddove la generazione democratica di Apih aveva intravisto nell'antifascismo l'opportunità di una rifondazione morale della Nazione italiana. Le foibe giuiiane esce in edizione postuma con l'attenta curatela critica di Roberto Spazzali; la figura di studioso e intellettuale di Elio Apih viene delineata con grande intensità da Marina Cattaruzza nell'ultimo capitolo del libro.

Pola, città perduta
0 0
Libri Moderni

Spazzali, Roberto

Pola, città perduta : l'agonia, l'esodo (1945-47) / Roberto Spazzali

Milano : Ares, 2022

Abstract: Questo volume narra una storia dolorosa e finora poco conosciuta: l'esodo della popolazione di Pola, conseguente alla cessione di gran parte della penisola istriana dopo il Trattato di pace del 10 febbraio 1947. È la vicenda tormentata di una città che al termine del secondo conflitto mondiale dovette essere ceduta alla Jugoslavia, Paese che aveva vinto la guerra mentre l'Italia l'aveva perduta. E cominciò la fuga degli esuli. Tra il gennaio e il marzo 1947, 27.256 persone abbandonarono la città con quasi 150mila metri cubi di masserizie, arredi di uffici e negozi, attrezzi di botteghe artigianali e industrie. Più del doppio di profughi avevano già lasciato l'Istria, Fiume e la Dalmazia nei mesi precedenti. Fu un impegno e uno sforzo straordinario a cui concorsero le istituzioni pubbliche, le autorità religiose, i militari di leva e migliaia di anonimi italiani che si prodigarono per senso del dovere e in nome del ricordo del sacrificio della generazione della Grande guerra. Ma ci furono anche ritardi, disservizi, campanilismi, disinteresse, ipocrisie, rancori, furti e truffe. In queste pagine si affollano personaggi celebri e gente del popolo, appaiono eroi noti e sconosciuti di un lembo di terra che fu italiano. La narrazione, scientificamente ineccepibile ma coinvolgente come un romanzo, è arricchita da una moltitudine di documenti inediti provenienti dell'Ufficio per la Venezia Giulia.

Adriatico amarissimo. Una lunga storia di violenza
0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Pupo, Raoul

Adriatico amarissimo. Una lunga storia di violenza

Laterza, 07/10/2021

Abstract: "Chi oggi, venuto da chissà dove, d'estate prende il sole a capo Promontore, al vertice del triangolo istriano, non immagina che neanche settant'anni prima dalla terra alle sue spalle metà della popolazione, quella italiana, ha dovuto prendere la via dell'esilio. Chi naviga fra i mille scogli della Dalmazia non sa che l'isola all'orizzonte, Arbe/Rab, ha ospitato durante la seconda guerra mondiale un campo di concentramento".La 'stagione delle fiamme' e la 'stagione delle stragi' si succedono al confine orientale nel racconto di un grande storico.Le terre dell'Adriatico orientale sono state uno dei laboratori della violenza politica del ʼ900: scontri di piazza, incendi, ribellioni militari come quella di D'Annunzio, squadrismo, conati rivoluzionari, stato di polizia, persecuzione delle minoranze, terrorismo, condanne del tribunale speciale fascista, pogrom antiebraici, lotta partigiana, guerra ai civili, stragi, deportazioni, fabbriche della morte come la Risiera di San Sabba, foibe, sradicamento di intere comunità nazionali. Queste esplosioni di violenza sono state spesso studiate con un'ottica parziale, e quasi sempre all'interno di una storia nazionale ben definita – prevalentemente quella italiana o quella jugoslava (slovena e croata) –, scelta questa che non può che originare incomprensioni e deformazioni interpretative. Infatti, è solo applicando contemporaneamente punti di vista diversi che si può sperare di comprendere le dinamiche di un territorio plurale come quello dell'Adriatico orientale, che nel corso del ʼ900 oscillò fra diverse appartenenze statuali. Inoltre, le versioni offerte dalle singole storiografie nazionali non fanno che rafforzare le memorie già a suo tempo divise e rimaste tali generazione dopo generazione. Sono maturi i tempi per tentare di ricostruire una panoramica complessiva delle logiche della violenza che hanno avvelenato – non solo al confine orientale – l'intero Novecento.