Trovati 2879 documenti.
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Io dono, non so per chi, ma so perché / Emiliano Ardigò
[S.l. : s.n., 2024?]
Il lodigiano nell'epopea del COVID-19 / Alida Giacomini, Loredana Rusconi
Roma : Armando, 2025
Abstract: Nel cuore di Lodi, un piccolo comune lombardo, la vita cambia in un batter d’occhio quando, nel febbraio 2020, l’epidemia di Covid-19 colpisce l’Italia con una forza inaspettata. Questo libro ripercorre i drammatici giorni iniziali della pandemia, quando Lodi diventa l’epicentro del primo lockdown europeo. La narrazione esplora il coraggio, la paura e la solidarietà che hanno caratterizzato la risposta della comunità di fronte a un nemico invisibile. È una cronaca intima e commovente di una città che si trova al centro di una crisi globale, simbolo di resilienza e speranza.
Vicenza : Abrabooks, 2025
Abstract: Tornano, tra le pagine di questa storia, Zina e Gianfranco, le “FARFALLE DI CARTA” che ritrovano la loro voce, unita nonostante la distanza imposta dalla guerra. Il 13 novembre 1940 è il giorno funesto che segna il cambio di rotta della vita dei due giovani: innamorati, sposati e genitori di due splendide bambine, si trovano costretti a dividersi per rispondere alla chiamata alle armi per la Patria. Così, mentre Zina guarda il suo amato scomparire dalla stazione di Lodi, inghiottito dalla nebbia, Gianfranco si imprime nella memoria l’immagine della sua madonna bionda. Attraverso le parole autentiche di Gianfranco e Zina ripercorriamo gli anni della Seconda guerra mondiale; grazie all’agendina di Gianfranco ricostruiamo l’esperienza al fronte di un giovane uomo e riportiamo alla luce le vicende degli Internati Militari − di cui troppo poco si dice − e con la corrispondenza tra i due coniugi ci immergiamo in una storia d’amore in grado di sopravvivere a ogni avversità. Un racconto dolceamaro che attraverso le scarne note scritte all’interno di un libriccino, ci accompagna nei dettagli della storia, quella vissuta, dove tutto si può raccontare con “SOLO UN PUGNO DI PAROLE”.
Castelnuovo Bocca d'Adda : Parrocchia Natività Beata Vergine Maria, 2025
Lodi è una festa [Montanaso Lombardo 2025] / Giuseppe Pratissoli
[S.l. : s.n., 2023] (Lodi : Sollicitudo)
Ada Negri : La fama mi sorprese : articoli giornalistici (1903-1918) / a cura di Pietro Sarzana
Lodi : PMP, 2024
Abstract: Il volume pubblicato in occasione dell’80esimo anniversario della morte di Ada Negri (11 gennaio 1945) fa parte di un progetto più ampio, che prevede la pubblicazione di cinque volumi, a cadenza annuale, che conterranno il corpus dell’intera produzione giornalistica dell’autrice, mai raccolta finora. «Ada Negri – spiega Sarzana – è nota come poetessa, e meno come narratrice, anche se proprio in questo campo ha dato le sue prove migliori. Ma pochi conoscono la sua vastissima presenza sui periodici, dove scrisse centinaia di pezzi giornalistici, recensioni, reportage, e anche molte poesie e prose, che poi confluirono nei volumi a stampa». Attraverso una ricerca bibliografica lunga e paziente, Sarzana ha ritracciato circa un migliaio di articoli comparsi, a partire dal 1901, in oltre cento testate, dal «Corriere della sera», al «Marzocco», a riviste di settore come il mensile dell’Unione Femminile, associazione che lei stessa aveva collaborato a fondare a Milano. Una lettura di sorprendente interesse non solo per gli studiosi, raccoglie il primo periodo dell’attività pubblicistica di Ada Negri, dal 1903 al 1918, nei quali emerge la sua sensibilità ai temi sociali, dall’istruzione (con osservazioni fulminanti sui programmi scolastici «atti piuttosto a stancare le facoltà del fanciullo che a svilupparne le tendenze originali»), alla sanità, al lavoro, ai diritti delle donne, con riflessioni di modernità straordinaria.
Il filo invisibile / Primo Pietro Tonali
Lodi : Linee infinite, 2024
[Milano] : Emuse ; Lodi : Festival della fotografia etica, 2024
Abstract: Ogni autunno, Lodi diventa un luogo di incontro dove ponti tra mondi diversi sono costruiti grazie a un potente strumento di comunicazione, documentazione e denuncia. Attraverso la magia delle immagini e le storie che le accompagnano, prende vita un Festival che da quindici anni, abbraccia l’etica della fotografia. Per conservare il ricordo di queste emozioni, è stata realizzata una raccolta che include le immagini simbolo di ogni edizione che ci aiutano a ripercorrere la storia del Festival. Una pubblicazione dove le immagini si affiancano alle parole per continuare a ispirare, educare e connettere le persone attraverso la fotografia. Ogni fotogramma è un’esplorazione della natura umana, nell’essenza delle storie catturate dall’obiettivo dei fotografi che ci hanno regalato il valore della testimonianza e che ora diventano patrimonio collettivo. Il cofanetto contiene quattordici fascicoli, ognuno dedicato a uno dei fotografi che ha donato le immagini simbolo nelle edizioni del festival dal 2010 al 2014, accompagnati da un fascicolo istituzionale: 200 pagine a colori dedicate alla storia del Festival della Fotografia Etica.
La ceramica lodigiana dal 18. al 19. sec. / Angelo Stroppa
[Lodi : Archivio Storico Lodigiano, 2024]
Lodi : Comune di Lodi : Fondazione Maria Cosway : Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi ; Milano : Nexo, stampa 2024
Il salotto letterario di Lodi : 2016-2024
Lodi : Il salotto letterario, 2024 (Youcanprint)
Abstract: Quinto numero di un'ipotetica rivista in uscita ogni 8/10 anni a cura degli Autori del Salotto letterario di Lodi, attivo in città e sul territorio lodigiano da oltre 40 anni.Miscellanea di scritti di poesia, narrativa e saggistica.
Tarantasio il drago del lago Gerundo / Fabio Conti
Milano : Meravigli, 2024
Abstract: «C'è qualcosa che ci portiamo dentro, qualcosa che è incancellabile, unico e privato come il codice genetico: si chiama ricordo - scrive Gabriele Moroni nella prefazione al nuovo libro dell'amico e collega Conti - (…) Fabio Conti non ha dimenticato i racconti del nonno: li ha portati con sé racchiusi nello scrigno prezioso della memoria. Diventato adulto, con il piglio del cronista abituato all'inseguimento quotidiano dei fatti e insieme con il rigore dello storico che risale alle fonti primarie, si è dedicato alle ricerche sul lago Gerundo, immenso specchio d'acqua che nell'antichità si estendeva fra Bergamasca, Cremasco, Lodigiano, fino a lambire le porte di Milano. Il drago Tarantasio, suo abitatore, secondo la leggenda ammorbava e uccideva i malcapitati che capitavano a tiro del suo mefitico fiato» e la sua fama ha traversato il tempo, avendo la forza di arrivare fino a noi anche tramite una sorprendente serie di raffigurazioni, dal simbolo araldico di Visconti e Sforza (il Biscione) al logo dell'ENI (il cosiddetto cane a sei zampe)…
In poche parole povere : detti, massime e proverbi dell'italiano popolare / Giuseppe Losi
Calendasco : Le piccole pagine, 2024
Abstract: Il libro si suddivide in due parti: nella prima si esaminano le vicende storiche, la diffusione e le particolarità di 2170 antichi cognomi lodigiani dall'alto Medioevo fino ai primi del Seicento. Nella seconda si esaminano i cognomi più diffusi oggigiorno nel territorio lodigiano con diversi episodi storici particolari.
Ciau, bel umon! : don Peppino Barbesta, prete dei poveri, parroco del mondo / Ferruccio Pallavera
Lodi : PMP, 2024
Festival della fotografia etica 2024 / [Gruppo fotografico progetto immagine]
[Milano] : Emuse ; Lodi : Festival della fotografia etica, 2024
Milano : Centro Nazionale Studi Manzoniani : Biblioteca Nazionale Braidense ; Lodi : Fondazione Maria Cosway, 2024
Abstract: È uscito il volume di Ricette da Casa Manzoni, a cura di Monja Faraoni (Fondazione Maria Cosway), Jone Riva (Centro Nazionale Studi Manzoniani), Mariella Goffredo (Biblioteca Braidense); con la delicata e partecipe prefazione di Viviana Varese, e l'accurata stampa di Paolo Cattaneo di Oggiono. L'occasione è stato il ritrovamento, tra la corrispondenza di Maria Cosway, di due ricette per conservare fragole e ciliegie, scritte da Giulia Beccaria all'amica, direttrice del collegio femminile di Lodi. A lei la famiglia Manzoni aveva affidato Vittorina, della cui educazione Enrichetta, a causa delle sempre peggiori condizioni di salute, non poteva occuparsi. Attraverso lo spoglio delle lettere di Enrichetta e Teresa si sono trovati molti riferimenti ai piatti che venivano cucinati e serviti in Casa Manzoni. Teresa soprattutto dava conto al figlio Stefano, nelle sue quotidiane lettere, di ciò che aveva gustato sedendo a tavola: brodo di gallina vecchia, manzo magro, del riso, un "ovo affrittellato", pesce persico del lago Maggiore, "il re" dei persici. Una cucina semplice, dettata dai frutti della campagna, della caccia, della pesca, a seconda delle stagioni. Per individuare come i prodotti venivano cucinati le curatrici hanno consultato ricettari ottocenteschi, che avrebbero potuto essere presenti (ma fra i libri di Manzoni non se ne trovano) nelle cucine di via Morone, di Brusuglio, di Lesa. Ricette di piatti più ricchi, addirittura prelibati, si trovano nel carteggio tra Vittoria Manzoni e la figlia Matilde, sposata Schiff. Nelle loro case si svolgeva una vita sociale intensa, fatta di pranzi ai quali erano invitati anche personaggi pubblici. Non stupisce che Matildina chieda alla madre la ricetta di qualche conserva o piatto particolare, e più spesso ne dia alla madre. Stupisce l'abbondanza dell'uso del tartufo per accompagnare o condire vari piatti, dalla polenta al lesso, dal fegato d'oca alle cotolette di petto di tacchino. In casa Manzoni il tartufo non era certo frequente, tanto è vero che, quando venne regalato a Manzoni un panierino di tartufi con una aragosta, la cuoca Giudittona sbagliò a cucinarli e ne fece una deprecabile purea. La lettura di questo piacevole e curioso volumetto consentirà di conoscere più a fondo un aspetto della vita domestica di Casa Manzoni. (da www.casadelmanzoni.it)
Una storia lunga 50 anni : Croce bianca Milano, sezione Sant'Angelo Lodigiano / Lorenzo Rinaldi
[Lodi] : Galeatica, 2024
Lodi : Parco Adda Sud ; Calendasco : Le Piccole Pagine, 2024 (Lodi : Sollicitudo)
Abstract: Attraverso questo volume non sono passati solo quarant'anni dall'istituzione del Parco Adda Sud, ma vengono anche ricordate e riscoperte le caratteristiche peculiari, le attività di tutela naturalistica, le storie, le tradizioni e le curiosità di territori contigui al fiume Adda e a questo suo grande parco
La fabbrica delle ragazze / Ilaria Rossetti
Milano : Bompiani, 2024
Abstract: La storia vera dell’esplosione della fabbrica Sutter & Thévenot di Bollate, la storia possibile e piena di poesia delle nostre piccole vite nel grande vento della storia. «Ore tredici e quarantotto. Faticare ancora fino all’imbrunire, poi di corsa in bicicletta verso casa. Tutte le cose familiari che ritroverà: il Seveso quieto, la campagna che si addormenta. Suo padre nell’aia ad aspettare, sotto il pergolato davanti al fienile. Le galline al tepore della paglia, i lupi nascosti dentro la pianura. La guerra sulle montagne. Emilia ricominciò a cantare, scelse Laurina la va in filanda. La sua stessa voce, pure un po’ stonata: e appena prima di saltare in aria, Emilia rise.» Al centro di questo romanzo ci sono le ragazze: con i capelli al vento di chi attraversa la campagna in bicicletta, con le guance scavate perché il cibo scarseggia ma gli occhi ardenti di chi ha tutta la vita davanti, con le dita sottili che sono perfette per costruire le munizioni. Infatti, durante la Prima guerra mondiale, la fabbrica Sutter & Thévenot sceglie proprio la campagna lombarda per installare, a Castellazzo di Bollate, uno degli stabilimenti dove centinaia di donne giovanissime fanno i turni per rifornire i soldati al fronte. E poi ci sono anche loro, i ragazzi, allontanati dalle famiglie e dal lavoro per andare a far carne da macello nelle trincee, con i cuori pieni di nostalgia e pronti ad accendersi quando arriva una cartolina vergata da una grafia femminile, come succede a Corrado che per amore arriva alla diserzione... Ma è il 1918, la Storia sta accelerando: è così che Emilia, la piscinìna, la mattina del 7 giugno saluta i genitori senza sapere se li rivedrà, perché una grave esplosione investirà la fabbrica causando decine di vittime, quasi tutte donne e bambine. La produzione però riprende subito, in tempo di guerra le vite umane contano ancora meno del solito. È così che Corrado e il padre di Emilia, Martino, con sua moglie Teresa dovranno accettare che la realtà è più dura dei sogni e il tempo scorre indifferente come il Seveso sotto il grande cielo. Con una lingua intensamente poetica e venata di dialetto senza mai indulgere nella maniera, Ilaria Rossetti racconta un episodio quasi dimenticato e più che mai attuale di lavoro femminile e morti bianche: prima di lei, fu Ernest Hemingway a parlarne in uno dei Quarantanove racconti. In queste pagine la storia vera dell'esplosione della fabbrica Sutter & Thévenot di Bollate, che uccise cinquantanove tra operai e operaie, da testimonianza si fa romanzo e attraverso le voci di tante piccole vite non smette di chiederci ascolto.