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Milano : Feltrinelli, 2015
Abstract: Salvatore è nato quando in pochi conoscevano il nome della sua isola: un luogo di frontiera posto alla fine del mondo, con il mare blu e la terra arsa dal sole. È cresciuto sulle barche, vicino alle cassette di alici, con lo sguardo nell'azzurro, sopra e intorno a lui. Forse è lì che tutto è cominciato, tra ghirigori nell'acqua e soffi nel vento. Di sicuro è lì che ha conosciuto Giulia, anche se lei vive a Milano con i genitori emigrati per inseguire lavoro e successo. Da sempre Giulia e Salvatore aspettano l'estate per rivedersi: mani che si intrecciano e non vogliono lasciarsi, sussurri e promesse. Poi, d'inverno, tante lettere in una busta rosa per non sentirsi soli. Finché, una mattina, nell'estate in cui tutto cambierà, Giulia e Salvatore scoprono il corpo di un ragazzino che rotola sul bagnasciuga come una marionetta e tanti altri cadaveri nell'acqua, affogati per scappare dalla fame, dalla violenza, dalla guerra. Gli sbarchi dei migranti cominciano e non smettono più. L'isola muta volto, i turisti se ne vanno, gli abitanti aiutano come possono. Quando Giulia torna a Milano, il filo che la lega a Salvatore si allenta. La vita non è più solo attesa dell'estate e amore sincero, corse in spiaggia e lanterne di carta lanciate nel vento. La vita è anche uno schiaffo, un risveglio, la presa di coscienza che al mondo esistono dolore e differenze. Una scoperta che travolge i due ragazzi e che darà valore a tutte le loro scelte, alla loro distanza e alla loro vicinanza
13 settembre 2021 alle 17:01
Salvatore abita su un'isola posta alla fine del mondo, tra il giallo della terra arsa e il blu del mare. Giulia abita a Milano, tra marciapiedi lisci e palazzi antichi. Ogni estate la trascorrono insieme sull'isola, spensierati, felici e innamorati, finché non ritrovano il corpo di un bambino sulla spiaggia. Gli sbarchi di gente disperata aumentano, i turisti diminuiscono e Salvatore e Giulia restano aggrappati a quelle lettere rosa. E' un romanzo che segue le storie di questi due giovani ragazzi, fatte non sempre di mare, lanterne e sabbia, ma anche di lontananza, di presa di coscienza che al mondo esistono anche dolore e sofferenza e che un luogo è di chi rimane e di chi arriva, non di chi se ne va e dimentica.
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